biansato e con decoro alla frutta e figura di struzzo, inscritto con il contenuto; qualche usura e difetto, un'ansa con restauro
Datato a destra nel cartiglio
Alt. cm 36, diam. cm 30
A VENICE MAIOLICA DATED VASE, 1579; SLIGHTLY WORN AND FEW DEFECTS, A MINOR RESTORATIONS
La maiolica qui illustrata è nota agli studi, ed è stata pubblicata in ultimo da Wilson e Paolinelli nel 2020 (T. Wilson, C. Paolinelli, Raphael Ware, I colori del Rinascimento, catalogo della mostra, Urbino, 2020, scheda 114 pag. 179; precedentemente in T. Wilson, The Golden Age of Italian Maiolica painting, Torino, 2018, scheda 204, e T. Wilson, C. Maritano, L'Italia del Rinascimento. Lo splendore della maiolica, catalogo della mostra, Torino, 2019, scheda 114): che notavano come le caratteristiche di materia e di smalto riportino ad un vaso simile anch'esso datato 1579. Appartenente al lascito Cora oggi al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, è tanto simile al nostro da suggerire che le due maioliche non solo fossero originariamente parte dello stesso corredo, ma addirittura prodotte nella stessa infornata (C. Ravanelli Guidotti, Omaggio a Venezia, Maioliche veneziane tra manierismo e barocco nelle raccolte del Museo internazionale delle ceramiche in Faenza, II, catalogo della mostra, Faenza, 1998, scheda 11). Sempre nel 1998 Carmen Ravanelli ha suggerito che la figura dello struzzo qui utilizzata derivi da una xilografia con la scena della creazione del mondo pubblicata ne La Vita et Metamorfoseo d'Ovidio Figurato et abbreviato in forma d'Epigrammi da M. Gabriello Symeoni, pubblicato a Lione nel 1559 (ma apparsa anche in una edizione pubblicata due anni prima), una fonte abbondantemente usata in Italia dai pittori di istoriati.
Il nostro vaso è stato pubblicato nel 2021 da Riccardo Perale (R. Perale, Maioliche da farmacia nella Serenissima, Venezia, 2021, figura 72, pag. 87) che suggerisce sulla base della presenza della figura dello struzzo l'appartenenza al corredo dell'omonima spezieria veneziana.